Titolo: Basta un caffè per essere felici
Autore: Toshikazu Kawaguchi
Casa editrice: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 176
Prezzo: 16,00€
〔❝ Quando la gente si perde nelle proprie preoccupazioni, rischia di non vedere i sentimenti delle persone più care.❞〕
Dopo Finché il caffè è caldo, l’acclamato esordio di Toshikazu Kawaguchi, grazie a @garzantilibri ho avuto l’opportunità di rimettere piede nella caffetteria più magica del Giappone. La caffetteria in cui è possibile tornare indietro nel tempo, senza però avere l’opportunità di cambiare il presente.
Come già notato da @tradgiappone, il libro purtroppo è tradotto dall’inglese e non dal giapponese. Il titolo originale del libro è:
‘’この嘘がばれないうちに’’ = ‘’Kono uso ga barenai uchi ni’’, che tradurrei con ‘’Prima che questa bugia venga scoperta’’.
Il tema conduttore di queste quattro storie è proprio quello della bugia. Una bugia bianca, raccontata per non far preoccupare chi amiamo, per preservare i sentimenti dei nostri cari. Non una menzogna detta per ferire.
Ognuna delle quattro storie si intreccia come fili con le esistenze di Nagare e Kazu, gli enigmatici proprietari della caffetteria. A suo modo, ciascuno dei personaggi che ho incontrato mi ha fatto emozionare. Avevo apprezzato molto Finché il caffè è caldo e poter ritornare a inspirare l’aroma del caffè appena macinato è stato come tornare in un luogo familiare.
Leggendo l’intervista di Laura Imai Messina allo scrittore, sull’inserto di Tuttilibri, veniamo a conoscenza del fatto che alcune delle vicende narrate sono autobiografiche e mi è piaciuto molto leggere queste sue parole:
‘’ se tutta la sofferenza che ho provato […] è servita a portare un messaggio di coraggio a così tante persone nel mondo, beh… n’è valsa la pena’’.
Nonostante il senso di rimpianto e di impotenza che si prova pensando al passato, che non può tornare, questa lettura dona leggerezza e quiete, come quella che Gotaro, Yukio, Katsuki e Kiyoshi provano dopo aver fatto pace con i pensieri che li tormentano.
A volte impediamo a noi stessi di essere felici, assumendoci colpe che non abbiamo, diventando così la nostra stessa fonte di infelicità. Toshikazu Kawaguchi ci ricorda invece che
‘’dopo ogni inverno torna sempre la primavera.’’
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