Titolo: Musica
Autore: Yukio Mishima
Casa editrice: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2013
Pagine: 208
Prezzo: 9,00€
〔❝ La figura di Reiko distesa davanti ai miei occhi mi appariva proprio così, una metropoli notturna dove si nascondevano vizi e virtù. Gli uomini, uno a uno, tentavano di perlustrarla, ma non riuscivano mai a penetrare nei suoi angoli più remoti, dove si nascondeva il suo vero segreto. ❞〕
Yumikawa Reiko si reca dallo psicoanalista Shiomi Kazunori in cerca di aiuto: purtroppo, non riesce più a sentire la musica. La musica è una metafora che la donna utilizza per descrivere il piacere sess*ale.
Ci troviamo davanti a un libro che mescola romanzo e trattazione di un caso clinico: Il compito del dottore è comprendere i motivi di questo problema e indagare sul passato di Reiko, scoprire cosa si cela dietro le sue contraddizioni.
Reiko è un personaggio interessante, che ha vissuto un’infanzia molto dura ma con cui non sono riuscita ad entrare in empatia, forse per via dei suoi racconti inaffidabili, infarciti di menzogne.
“Musica”, malgrado si tratti di un romanzo minore, mi ha colpito perché la scrittura si rivela scorrevole e piacevole, anche se siamo di fronte a una narrazione abbastanza incentrata sull’ambito medico.
La prosa non risulta mai volgare, anzi: la storia è scritta con una certa raffinatezza benché si parli di un argomento non semplice da trattare, come la sessualità.
La psicoanalisi non è un campo che mi compete ma si nota l’influenza di Freud e della psicoanalisi grazie ad alcuni riferimenti, come la simbologia delle forbici, il complesso di Elettra, la teoria delle libere associazioni.
Ho apprezzato i capitoli brevi, il desiderio di scoprire cosa sia successo a Reiko intriga il lettore e lo spinge a proseguire la lettura: il romanzo è un crescendo, proprio come la musica o un 0rgasm0.
CURIOSITA’: in realtà, il romanzo muove in alcuni punti una critica alla psicoanalisi.
Mishima detestava la psicoanalisi, per via della sua “riluttanza a spiegare il comportamento delle persone in termini di motivazioni subconsce contro le quali sono incapaci di resistere” (Donald Keene – Down from the West).
Comments