Titolo: La cartella del professore
Autrice: Kawakami Hiromi
Casa editrice: Giulio Einaudi
Anno di pubblicazione: 2011
Pagine: 181
Prezzo: 18,50 €
Tsukiko ha poco meno di quarant'anni. Vive sola, e dopo il lavoro frequenta uno dei tanti piccoli locali di Tòkyo dove con una modica spesa si possono mangiare ottimi manicaretti e bere qualche bicchiere di birra o di sake. E un'abitudine molto diffusa fra gli uomini della metropoli, meno fra le donne. In una di queste occasioni incontra il suo insegnante di giapponese, che riconosce, malgrado i tempi del liceo siano ormai lontani, quando lo sente ordinare le stesse pietanze. Tsukiko e il prof, come lei lo chiama, iniziano a parlare e trovano subito un'intesa nella loro passione per il cibo. I tanti manicaretti della delicata cucina giapponese accompagnano gli incontri mai programmati, ma non per questo meno frequenti, di due persone cosi diverse eppure simili nella quieta accettazione della propria solitudine, e ogni incontro rappresenta un impercettibile avvicinamento, serve a chiarire dubbi e fraintendimenti. Ma la donna fatica a trovare una sua dimensione adulta, e il professore - che è vedovo e ha settanta anni - non riesce a uscire dal suo passato di marito e insegnante. Arriva la stagione dei funghi, le ferie di Capodanno passano senza allegria, poi fioriscono i ciliegi, si organizza una gita che delude le aspettative e termina, come tante serate, nel torpore dell'alcol... Trascorrono cosi due anni. E dopo infiniti appuntamenti, giunge il momento in cui il prof vince il pudore e chiede a Tsukiko se accetterebbe di frequentarlo "con la prospettiva di stringere una relazione amorosa"...
❝ Vivere significa causare problemi a qualcuno. ❞
Una storia d’amore non convenzionale. Tsukiko, nome formato da due kanji, 月 ''tsuki'' -luna- e 子 ''ko'' -bambina-, incontra ormai adulta il suo professore di giapponese del liceo, Harutsuna, in una nomi-ya (piccolo locale dove principalmente si va per bere, ma dove è possibile anche mangiare).
L’incontro di due anime simili, entrambe afflitte dalla solitudine, porterà Tsukiko e il prof. (così lo chiamerà lei durante il corso del libro) a frequentarsi sempre più spesso, tra un giro al mercatino e una giornata passata a raccogliere funghi. Un rapporto fatto di condivisione di attimi di vita quotidiana.
L’evolversi dei sentimenti di Tsukiko e del professor Harutsuna è graduale, solo dopo i numerosi incontri nella solita nomiya i due si avvicinano pian piano l’uno all’altro. L’amore descritto in questo romanzo non è certo travolgente e passionale: Kawakami Hiromi dipinge questa storia d’amore con tinte tenui, quasi impalpabili.
Ho letto diversi libri di autori giapponesi che mi hanno molto affascinato, ma questo è una vera e propria chicca che un appassionato del Giappone non può lasciarsi sfuggire. Il romanzo è intriso di cultura giapponese: sapevate che ‘’non sta bene’’ che una donna si versi da bere da sola?
Grande spazio è dato alla cucina giapponese, che fa da sfondo agli appuntamenti di Tsukiko e del professore. I due sono molto affini anche dal punto di vista culinario: spesso si ritrovano a ordinare le stesse pietanze. Preparatevi, perché durante la lettura vi verrà voglia di assaggiare persino la balena affumicata 🐡
Libro dolce e delicato, impossibile non farsi sopraffare da un senso di malinconia dopo aver sfogliato l’ultima pagina. Kawakami Hiromi ci racconta con semplicità di un amore disposto a sfidare le barriere sociali e soprattutto temporali, con forza, ma in punta di piedi.
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